Master Controller: “the Italian job”

Master Controller: “the Italian job”

Master Controller: “the Italian job” 1472 981 Spii

Leva di comando: freno di una bici, acceleratore di una barca, il comando del post bruciatore di un jet, la leva di trazione di un treno, cosa hanno in comune?

E qui già immagino la platea dividersi in due: i sostenitori del “sono la stessa cosa, cambia solo la forma” e i sostenitori del “sono due cose completamente diverse”.

Come sempre la verità sta nel mezzo, e questa affermazione anche se può sembrare semplicemente saggia e poco “ingegneristica” è il frutto di quello che stiamo scoprendo giorno per giorno, ormai da anni.

La curiosità, la passione e il coraggio che ci rende il centro di competenza delle Interfacce uomo macchina del gruppo Schaltbau ci ha spinto ad andare oltre, raggiungere la meta posizione e cominciare a indagare le modalità di guida qualunque sia il tipo di macchina.

Figura 1 -SPII designer durante l’esperienza su un simulatore di guida Airbus

Di sicuro in tutti i casi menzionati si parla di uno, se non dell’unico, controllo principale (ebbene si… “Master Controller”), ma sebbene il problema di fornire un’interfaccia uomo macchina critica sia scindibile in studi ergonomici, forme e sforzi, la variabile che scombussola tutti i piani è l’estrema adattabilità dell’uomo a condizioni non proprio ergonomiche e a movimenti innaturali.

Il volante, ad esempio, è l’interfaccia per la guida più utilizzata, ma siamo sicuri che sia la migliore?

Il tradizionale modo di guidare un’automobile in realtà è nato da vincoli tecnologici ormai superati, e poi per tradizione è divenuto normale per tutti noi, benché non sia naturale.

E proprio a causa di questi bias cognitivi che per progettare master controller ferroviari abbiamo deciso di allargare i nostri orizzonti indagando le soluzioni di guida più svariate.

Pertanto, vi avvertiamo quando, di fronte ad un problema di guida/controllo, ci chiederete una soluzione qualcosa di completamente disruptive, perché poniamo la persona al centro e l’unico scopo è quello di trovare il modo migliore di interagire con la macchina, qualunque siano le condizioni al contorno.

Alla prossima puntata,
Giovanni Salati